Tassa di ingresso a Como per i turisti, come accade a Venezia. A rilanciare la possibilità di un’imposta per chi arriva da fuori città è il sindaco di Como, Alessandro Rapinese. Il piano dell’amministrazione comunale sarebbe quello di tracciare e registrare i dati dei turisti in ingresso in città con misure di controllo del traffico.
“L’idea di gestire gli accessi in città a Como è presente. Venezia ha una bella fortuna perché ha una limitazione di accesso fisica. La tassa d’ingresso è un tema su cui discutere. Intanto nel mese di luglio partiremo con dei progetti di controllo del traffico, come quello della lettura targhe con nuove telecamere per indagini statistiche e verifiche e magari proprio nell’ambito di quel progetto si potrebbe pensare a una gestione del traffico per verificare i dati”.
In un’intervista rilasciata nei mesi scorsi al quotidiano britannico The Times, il sindaco Rapinese aveva parlato di una sorta di battaglia contro un turismo che ha assunto ormai le caratteristiche di un’invasione, parlando di 300mila visitatori in un giorno nella fase clou della stagione. “Siamo diventati un brand a livello mondiale”, aveva ancora sottolineato il primo cittadino.
Lo scorso 25 aprile a Venezia è entrato in vigore il “contributo d’accesso”, definizione ufficiale del ticket d’ingresso di 5 euro, con l’obiettivo di salvaguardare il centro storico di Venezia che ogni anno attira circa milioni di visitatori. Una misura contro l’overtourism, quindi, ma limitata al turismo “mordi e fuggi” e a determinate giornate in cui l’affluenza di visitatori è più alta. A Como, la tariffa della tassa non è ancora stata definita. La misura permetterebbe all’amministrazione comunale di ridurre il traffico e le code per le principali attrazioni in città. Nessun dettaglio sui tempi per l’introduzione della tassa per i turisti, che potrebbero però essere rapidi visto che il sistema di letture targhe con le nuove telecamere entrerà in vigore a partire da luglio. L’obiettivo è scoraggiare il turismo mordi e fuggi e incentivare invece chi pernotta. Non sarebbe inoltre l’unica imposta per i turisti. Nei mesi scorsi era stato sempre il sindaco a parlare di una possibile tassa di 50 euro per gli autobus turistici delle compagnie private in arrivo nel capoluogo lariano.
Infine Rapinese è intervenuto anche sulla recente polemica che riguarda i “prezzi turistici” in città. “Ci sono due modi di concepire l’economia nel mondo – ha detto il sindaco – O lo Stato controlla tutto e anche i prezzi oppure c’è il mondo libero e liberale dove ognuno fissa i prezzi e l’utente consuma dove vuole”. Infine sul caso della brioche a 4 euro il primo cittadino di Como ha detto: “Penso che sia il mercato a doversi regolare. Ci sono esercenti con prezzi ancora corretti. L’utente deve scegliere attentamente dove entrare. Sul caso della brioche a 4 euro non possiamo fare di tutta l’erba un fascio”.