Ennesima delusione per la Pallacanestro Cantù. Anche nella prossima stagione la formazione brianzola giocherà nel campionato di serie A2. Il suggello all’ennesima annata all’insegna della mediocrità in gara 4 di finale a Trieste. Dopo aver vinto il terzo incontro gli uomini di coah Devis Cagnardi erano chiamati a concedere il bis per poi puntare tutto sulla “bella”. Invece in terra giuliana non c’è stata storia, con i padroni di casa che alla fine si sono imposti per 83-72 e hanno chiuso la serie. Per Trieste è stato il terzo e decisivo punto, che ha regalato la promozione in A.
Cantù si congeda dopo una stagione caratterizzata da errori e incertezze, a partire da quella sull’allenatore, con Romeo Sacchetti confermato durante l’estate e poi congedato a pochi giorni dal via del campionato. Molte le carenze nella creazione della squadra, che ha sì raggiunto la finale, ma che all’atto decisivo ha pagato gli sbagli in fase di costruzione. Trieste, più solida, compatta e cinica, nel momento decisivo della stagione ne ha approfittato.
Si tratta ora di capire quelle che saranno le mosse del club a fronte di questo ennesimo smacco e in vista della quarta stagione consecutiva in A2. Nei giorni scorsi si era parlato di un cambio della guida tecnica, con il possibile arrivo dalla Fortitudo Bologna di Attilio Caja. Ma, al di là dell’allenatore, le circostanze imporrebbero forse una rivoluzione ben più estesa.
Le parole di coach Cagnardi
“Faccio i complimenti a Trieste per la meritata promozione” ha detto al termine Devis Cagnardi, tecnico dei canturini. “Per noi è l’atto finale. Tengo comunque a ringraziare i miei giocatori perché, seppur nelle difficoltà, hanno provato a conquistare la partita. Purtroppo abbiamo avuto meno energia rispetto a Trieste. È stata una stagione lunga. Avevamo l’obiettivo di provare a vincere questo campionato. Siamo arrivati all’atto finale, e ora non siamo contenti perché l’ambizione e la volontà erano altre. Abbiamo affrontato fin dall’inizio diversi momenti di difficoltà, però siamo sempre riusciti a superarli con la forza del gruppo e con l’organizzazione di questa società. Torneremo a Cantù, cercheremo di capire dove sono stati fatti gli errori per cercare di migliorarci. Però dobbiamo cercare anche, con consapevolezza, di prendere quanto di buono è stato fatto, perché è stata una annata che i miei giocatori hanno affrontato con grande dignità. Gliene va dato atto e merito”.