(ANSA) – MILANO, 12 GIU – Sarebbero una ventina le presunte nuove vittime del cosiddetto "sistema Beccaria", ossia i detenuti che avrebbero subito in passato nel carcere minorile milanese presunti pestaggi e torture da agenti della Polizia penitenziaria, oltre agli otto casi di altrettanti minorenni emersi con il blitz del 22 aprile scorso che ha portato all’arresto di 13 poliziotti e alla sospensione di otto colleghi. Nel nuovo filone di indagine, sempre coordinato dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena e condotto dalla Squadra mobile e dalla Polizia penitenziaria, sono stati già ascoltati a verbale, infatti, alcuni ragazzi e altri saranno sentiti entro la fine di questa settimana, per un totale di una decina in tutto. Nelle prossime settimane, poi, inquirenti e investigatori dovrebbero fare audizioni su altri dieci casi già individuati. Su questi nuovi casi gli inquirenti hanno messo in fila una serie di elementi, tra immagini delle telecamere, verbali di testimoni, denunce dei legali dei ragazzi che si sono fatti avanti dopo il blitz e referti medici. Alcune vicende trasparivano pure dai racconti degli altri ragazzi, i cui pestaggi sono documentati nell’ordinanza cautelare. Dai nuovi verbali di questi giorni, poi, sono venuti a galla altri episodi da approfondire. Successivamente le indagini si concentreranno sulla tranche delle presunte omissioni valutando le posizioni degli ex vertici del Beccaria (due ex direttrici sono indagate), del personale educativo e sanitario. Nel frattempo, nei giorni scorsi i pm hanno impugnato davanti al Riesame la decisione del gip che aveva, poi, limitato al solo carcere minorile Beccaria le misure delle sospensioni dal servizio per alcuni degli agenti e sostituito il carcere coi domiciliari per altri poliziotti. (ANSA).