In trasferta dalla Campania al Lago di Como per mettere a segno una truffa ai danni di un’anziana. La vittima, una donna di 84 anni, residente nel quartiere di Sagnino nella tarda mattinata di lunedì 10 giugno ha ricevuto la classica telefonata da parte, in questo caso, di un fantomatico poliziotto che le ha comunicato che il marito si trovava in questura in stato di fermo. Per risolvere la sua posizione giuridica sarebbero serviti soldi o, in alternativa, gioielli. Dopo qualche istante l’anziana – mentre era ancora al telefono – ha sentito il campanello suonare. Alla porta di casa c’era un giovane che, qualificandosi come delegato al ritiro, si è fatto consegnare 350 euro in contanti oltre a gioielli d’oro. Appena preso consapevolezza della truffa la donna – aiutata dalla figlia – ha denunciato l’accaduto. Immediato l’intervento della squadra mobile degli uffici di viale Roosevelt. Fondamentali si sono rivelate le telecamere di videosorveglianza di Sagnino che, incrociate con quelle del circuito interno della stazione San Giovanni, hanno permesso di individuare poi i due malviventi dall’abbigliamento in particolare. Raccolta anche la testimonianza di un tassista che aveva accompagnato il giovane dalla stazione all’abitazione della donna a Sagnino e che ha raccontato ai poliziotti che il ragazzo aveva un marcato accento campano. Preziosa l’attività messa anche della Polfer di Milano e dai colleghi di Napoli che li hanno poi intercettati su un treno. Appena arrivati a Napoli sono stati fermati.
I due – un 17enne e un 18enne – entrambi originari del capoluogo campano e già noti alle forze dell’ordine sono stati denunciati per truffa aggravata in concorso. Refurtiva recuperata. L’operazione fornisce l’occasione per sottolineare ancora una volta che la polizia così come gli altri operatori della sicurezza non chiedono mai soldi.