(ANSA) – L’AQUILA, 11 GIU – "È falso affermare che l’Università dell’Aquila non abbia preso posizione rispetto a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in Medio Oriente". Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse replica con queste parole ai manifestanti in protesta davanti alla sede del Dipartimento Scienze Umane. Una risposta, la sua, sia all’azione dimostrativa che ha visto una mano rossa dipinta sulla targa di Palazzo Camponeschi, sia alla successiva nota si chiede chiarezza sulle posizioni di Univaq in merito alla situazione palestinese. "La posizione di Univaq – spiega il rettore – è quella espressa più volte dalla Crui, la Conferenza dei Rettori, che ha sottolineato ‘come l’intero sistema universitario sia unito nella richiesta, ormai pervenuta da più parti, di un’immediata cessazione delle ostilità e del rilascio degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre. Il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile’. In questo senso, insieme al presidente Mattarella, le università ribadiscono come sia urgente ‘porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile’". "Quanto ai rapporti, a cui si fa riferimento nel comunicato degli studenti, che l’Università dell’Aquila intrattiene con le università e le aziende israeliane – prosegue il rettore – si ribadisce che, come da ordine del giorno approvato dal Senato Accademico del 22 aprile scorso, Univaq non intende rinunciare a progetti e programmi di ricerca in collaborazione con Israele perché sono all’insegna del rispetto della ricerca scientifica che garantisce progresso e avanzamenti in vari campi del sapere umano. Nella stessa seduta è stato chiarito come i rapporti di collaborazione con Leonardo Spa non riguardino progetti di ricerca che abbiano applicazioni o finalità militari". "Ciò detto – conclude – come rettore continuerò a adottare buone pratiche orientate alla preservazione del diritto di esprimere qualunque opinione all’interno degli spazi universitari". (ANSA).