“Non ne sono sicura, però da come si è comportato con me, secondo me lo fa anche con altre ragazze”. La studentessa 15enne del Setificio che per mesi avrebbe subito abusi sessuali da un bidello di 64 anni, attualmente agli arresti domiciliari, ha ipotizzato che ci fossero altre ragazze nella stessa situazione. Saranno ora le indagini a confermare o smentire questa ipotesi.
Il 64enne arrestato, al momento è accusato di violenza sessuale su due studentesse, la 15enne che, confidandosi con un compagno e poi con una docente, ha fatto scattare l’inchiesta e una 17enne che sarebbe stata palpeggiata e molestata dallo stesso uomo.
Ad oggi non sono state rivolte ulteriori accuse nei confronti del 64enne. Inevitabilmente però, i carabinieri di Como, coordinati nella delicata inchiesta dal sostituto procuratore Alessandra Bellù, stanno facendo ulteriori accertamenti e verifiche. Un passaggio quasi inevitabile, visto che l’uomo arrestato per violenza sessuale lavorava da anni come collaboratore scolastico, sempre in contatto con gli studenti.
L’analisi del cellulare del 64enne avrebbe permesso agli inquirenti di accertare che il bidello aveva memorizzato il numero di numerosi studenti ed ex studenti del Setificio, in alcuni casi salvati in rubrica accanto all’indicazione della classe frequentata, probabilmente nel momento in cui erano stati registrati. Dalle testimonianze dei ragazzi e dalle chat del telefono emergerebbero messaggi dell’indagato ad altre studentesse come “Sei bella sono geloso di te” o “Il problema è che ti penso” o domande relative alla sfera intima.
Il caso è emerso nel marzo scorso, quando la 15enne ha avuto il coraggio di confidarsi con un compagno e poi con un’insegnante. Immediato l’intervento della scuola e la denuncia ai carabinieri. Un’indagine lampo è sfociata nell’aprile scorso nell’arresto del 64enne, ai domiciliari. La procura di Como ha notificato nei giorni scorsi l’avviso di chiusura indagini. L’accusa è di violenza sessuale continuata, aggravata dall’aver commesso il fatto su una minorenne e all’interno di una scuola, oltre con minaccia e violenza e abusando della sua autorità. La difesa ha chiesto un supplemento di indagine, in particolare sul contenuto dei telefoni sequestrati al 64enne. Sono stati dunque nominati i consulenti tecnici per le analisi, che confluiranno poi nell’indagine.