(ANSA) – ROMA, 10 GIU – Abu Bakr al-Baghdadi "era religioso ma non estremista… conservatore ma di mentalità aperta". Poi dopo l’invasione dell’Iraq guidata dagli Stati Uniti, dopo la sua detenzione a Camp Bucca e il suo rilascio è cambiato, "diventando irascibile e soggetto a scoppi di rabbia" negli anni a venire. In una rara intervista alla Bbc dal carcere dove è detenuta e indagata per crimini legati al terrorismo, a parlare è Umm Hudaifa, la prima moglie e vedova del leader dello Stato islamico al-Baghdadi. La donna ha rivelato alcuni intimi dettagli della vita trascorsa insieme al terrorista, ucciso il 27 ottobre del 2019 in un raid a Barisha nel Nord-ovest della Siria, spiegando di non essere stata all’inizio a conoscenza dell’attività del suo consorte. Dopo il carcere al Baghdadi "ha cominciato a soffrire di problemi psicologici", ma quando lei chiese il motivo al marito, lui le rispose che "era stato esposto a qualcosa che non poteva comprendere". Fra le ipotesi – sebbene la donna non lo abbia detto esplicitamente – ci sarebbe una tortura sessuale subita nel penitenziario, scrive il media britannico, aggiungendo che durante l’intervista la donna, vestiva di nero, non ha mai alzato la testa lasciando intravedere solo una parte del viso, fino alla base del naso. Interrogata sulle atrocità commesse dall’Isis Umm Hudaifa ha ammesso che "spargere sangue ingiustamente è una cosa orrenda e in questo senso l’Isis ha oltrepassato il limite dell’umanità". Poi ha rivelato di avere una volta sfidato il marito dicendogli di avere sulle mani "il sangue di quelle persone innocenti" e di avergli detto che "secondo la legge islamica ci sono altre cose che si sarebbero potute fare, come guidarli verso il pentimento". (ANSA).