(ANSA) – PERUGIA, 10 GIU – "Paolo Borsellino negli ultimi tempi si occupava solo di ‘mafia-appalti’, perché l’archiviazione? Non era meglio continuare a sviluppare le indagini? Un dossier che avremmo voluto portare avanti": così il generale dei carabinieri Mario Mori, che, insieme al colonnello dei carabinieri del Ros Giuseppe De Donno ha scritto il volume dal titolo "La verità sul dossier mafia-appalti – Storie, contenuti, opposizioni all’indagine che avrebbe potuto cambiare l’Italia’" presentato dai due alla rassegna culturale Isola del libro Trasimeno. "Questo libro – ha detto Mori – lo abbiamo pubblicato dopo avere raggiunto quella che ritenevamo la fine della nostra vicenda giudiziaria, cioè l’assoluzione per il processo sulla trattativa Stato-mafia. Assoluzione definitiva che pensavamo troncasse ogni altro problema di natura giudiziaria e penale. E’ la storia della nostra vicenda palermitana, dei nostri rapporti con alcuni magistrati, nel bene, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e nel male, come Pietro Giammanco e altri della Procura di Palermo. Il tribunale di Caltanissetta, nel Borsellino quater, ha indicato come causa della morte di Paolo Borsellino il suo interesse per ‘mafia-appalti’ e quindi penso che abbiamo buon titolo di parlare di questo e di individuarla come una delle cause dei nostri problemi in Sicilia ma, soprattutto, della morte del magistrato. Dossier che avremmo voluto portare avanti, perché archiviarlo?". "E’ un libro che racconta una storia lunga, che va dal 1989 al ’93 e che abbiamo deciso di raccontare perché probabilmente come dice la Corte d’assise di Caltanissetta questo dossier è alla base della strage di Via D’Amelio" ha detto De Donno. "Abbiamo ritenuto – ha aggiunto – fosse importante raccontarlo senza tagli e senza omissis per dare un piccolo contributo di valutazione su quello che è successo in quei 57 giorni a Palermo". (ANSA).