(ANSA) – TRIESTE, 07 GIU – La Corte d’appello di Trieste ha confermato la condanna dell’imprenditore Loris Tramontin, legale rappresentante di Azalea Promotion srl, accusato dalla Procura di Trieste di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose, per il crollo del palco di Jovanotti in cui, il 12 dicembre 2011, morì Francesco Pinna, di 19 anni mentre lavorava al suo allestimento. Lo riporta il quotidiano Messaggero Veneto oggi in edicola. La sentenza conferma la condanna in primo grado del maggio 2019, inflitta dal gup del tribunale di Trieste, riducendone la pena da 1 anno e 10 mesi a 1 anno e 3 mesi, sospesi con la condizionale, in minima parte per effetto dell’ intervenuta prescrizione di una contravvenzione. Nel novembre 2021 la Corte d’appello di Trieste assolse Tramontin ma poi in ottobre la Corte di Cassazione annullò con rinvio quella sentenza. Il primo collegio di appello aveva attribuito le cause del crollo a un errore di calcolo dell’ingegnere incaricato della verifica statica dell’impalcatura. Il relativo processo con rito abbreviato a carico di quest’ ultimo – ricorda il quotidiano friulano – davanti al gup si era concluso con la condanna a 3 anni di reclusione (rideterminati in appello in 2 anni). Per Tramontin invece scattò l’assoluzione «per non aver commesso il fatto», impugnata dalla Procura generale e dalla parte civile, convinte che un coordinatore, se fosse stato nominato, avrebbe percepito il pericolo, visto che il cedimento era stato preceduto da avvisaglie. Per il difensore di Tramontin, Riccardo Cattarini, la vicenda è "parecchio sorprendente, visto l’andamento altalenante delle decisioni", riporta sempre il Messaggero Veneto. Analogo il commento dell’avvocato Caterina Belletti, che assiste la società. Il collegio ha previsto il risarcimento dei danni all’operaio rimasto ferito nell’ incidente e che nel procedimento si è costituito parte civile, assistito dall’avv.Rino Battocletti. Il giudice civile ne stabilirà l’entità. (ANSA).