(ANSA) – BOLOGNA, 04 GIU – "Dopo la morte di mia madre ho fatto ipotesi su chiunque. Sulla donna con cui mio padre aveva una relazione extraconiugale, su mia zia Anna Maria. Nella mia testa ho pensato qualsiasi cosa. Quindi anche su mio padre, ma non ho mai avuto sospetti razionali su di lui". Lo ha detto nel corso della sua testimonianza davanti alla Corte d’Assise di Bologna Anna Chiara Amato, figlia di Giampaolo Amato, il medico a processo per l’omicidio della moglie, Isabella Linsalata e della suocera, Giulia Tateo. Per la Procura le due donne sarebbero state uccise con un mix di farmaci. Durante la sua testimonianza, in corso da quasi cinque ore, Anna Chiara, che come il fratello Nicola non è parte civile del processo, non ha mai detto una parola contro il padre, Giampaolo Amato, descrivendo la famiglia, prima della scoperta della relazione extraconiugale del padre, come "quella del Mulino Bianco". A proposito della madre, Isabella Linsalata, Anna Chiara Amato ha detto che: "Penso che mi madre prendesse delle cose per dormire, ma temo che esagerasse e questo la portava a non essere super lucida. Ed esagerando con queste benzodiazepine può aver pensato che gliele dava mio padre. Ma se mia madre fosse stata convinta che era davvero mio padre a dagliele, per me è inconcepibile e inaccettabile che con questi dubbi continuasse a vederlo e a farlo stare con me e Nicola. Mia madre in un momento di confusione ha avuto questo dubbio su mio padre". Al termine di questa dichiarazione in fondo all’aula, dove come sempre ci sono le amiche di Isabella Linsalata, c’è stato un brusio di disapprovazione. La teste ha anche sottolineato che "dopo le analisi che mostrarono le benzodiazepine nel corpo di mia madre, Grazia Poggi (amica di Isabella Linsalata, ndr) mi disse che mia madre aveva sospetti su mio padre. Ma da quella volta lì in avanti mia madre non ne volle parlare, il che mi fa pensare che abbia avuto quel sospetto in un momento di confusione". In seguito alla scoperta della relazione extraconiugale del padre, la testimone ha ribadito che la madre "era estremamente sofferente, ed aveva delle reazioni che potevo comprendere. La narcolessia lei l’ha sempre avuta e vedevo questi episodi aumentare, soprattutto dopo che mio padre è andato via di casa". (ANSA).