(ANSA) – MILANO, 03 GIU – "Potevano evitare tutto ciò che hanno combinato, ora si rendono conto, è chiaro che hanno sbagliato e ne devono rispondere": così Beppino Englaro, padre di Eluana – morta il 9 febbraio nel 2009 a 39 anni, 17 dei quali trascorsi in stato vegetativo irreversibile – commenta con l’ANSA la decisione della Corte dei Conti, che ha condannato in appello l’ex direttore generale della Sanità della Lombardia Carlo Lucchina. La Corte ha condannato Lucchina a pagare all’erario circa 175 mila euro che la Regione aveva dovuto risarcire a Beppino Englaro, che era stato costretto a trasferire la figlia in una struttura sanitaria in Friuli dove morì, per una "concezione personale ed etica del diritto alla salute" che spinse l’ex dg ad impedire che ad Eluana Englaro venisse interrotto il trattamento che la manteneva in stato vegetativo. "Loro – sottolinea il padre di Eluana, che era il suo tutore – hanno ostacolato, io ho agito nella legalità, chi ha ostacolato se la vede ora. Sapevo di avere un diritto ed era chiaro che lo ostacolavano, tanto che sono dovuto uscire dalla regione. Ora sono problemi loro, io giustizia me la sono dovuta fare da me, sempre nella legalità e nella società, loro hanno commesso qualcosa che non dovevano commettere. Per me era tutto chiaro anche allora, li ho dovuti ignorare e andare per la mia strada". (ANSA).