(ANSA) – PERUGIA, 03 GIU – L’assoluzione della ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini "con la formula più ampia possibile" e cioè quella "perché il fatto non sussiste" è stata chiesta dalla sua difesa nel processo in corso a Perugia per la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera e dall’Usl Umbria 1 tra l’inizio del 2018 e la metà di aprile 2019. Inchiesta in seguito alla quale l’allora governatrice si dimise. L’avvocato Nicola Pepe ha chiesto di assolvere Marini non solo dall’accusa di associazione per delinquere, come già sollecitato dal pubblico ministero, ma anche dai singoli reati. "Che non solo non ha commesso – ha detto il legale – ma non ha nemmeno intravisto nella sua carriera politica. La presidente non ha mai segnalato alcuno e lo stesso allora direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca ha detto che ‘non ha mai rotto’". Per il suo difensore "Catiuscia Marini non ha mai richiesto tracce di concorsi e mai le ha ricevute perché non le interessavano". "La politica non ha esitato a schiacciare una persona" ha concluso l’avvocato Pepe. (ANSA).