Cantiere per la variante della Tremezzina, “entro giugno mi auguro possa essere trovato l’accordo sul piano economico tra Anas e l’impresa per far ripartire i lavori anche a Griante”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è tornato sulle principali questioni che riguardano il cantiere della variante della Tremezzina e in particolare sulla ripresa delle lavorazioni a Griante, innesto nord della variante, dove al momento restano concentrate le incertezze maggiori.
Dall’esponente del governo sono arrivare rassicurazioni anche sulla delicata questione che riguarda lo smaltimento dei materiali di scavo. Motivo che ha portato alla quasi totale sospensione dei lavori nei mesi scorsi. Sospensione comunicata dal consorzio di imprese che si è aggiudicato il maxi appalto ad Anas. A inizio maggio erano riprese le lavorazioni a Colonno mentre a Griante le incertezze – come detto – restano. Così come resta ancora da definire la questione dell’arsenico naturale e del materiale in più da smaltire. Se gli accordi dovessero chiudersi in tempi brevi, gli interventi potrebbero riprendere a giugno, come ribadito ancora una volta dal ministro Salvini. I siti per il conferimento sono stati localizzati in provincia di Pavia, Varese e Brescia ma non si escludono anche altre strade. “Al momento i siti individuati restano tre – ha ancora spiegato il ministro Salvini – In questo momento stiamo seguendo la questione economica tra Anas e l’azienda”.
Infine resta anche il nodo dei tempi e dei costi da sciogliere. Se dall’esponente di governo, così come da Anas e dai sindaci del territorio coinvolti dal cantiere l’obiettivo ribadito resta la chiusura dei lavori per il 2028, altra questione è quella relativa ai costi di smaltimento. Su quest’ultimo caso la partita è ancora aperta e tutto dipenderà se Anas e l’impresa aggiudicataria troveranno un accordo.