In un momento in cui l’attenzione è rivolta al ricorso contro l’ordinanza anti caos scattata sulla Statale Regina lo scorso 13 maggio si fanno i conti con gli effetti del provvedimento. Provvedimento che lo stesso prefetto di Como non ha esitato a definire “assolutamente necessario” per il territorio.
E in questo primo sabato di giugno se ne è avuta la dimostrazione. Paesi del Lago, Tremezzina in primis, presi d’assalto dai turisti. Molti dei quali arrivati da Como in battello, altri scaricati dai bus di linea e da quelli turistici i quali però – ordinanza alla mano – una volta arrivati nel tratto tra Colonno, Sala Comacina e Tremezzina appunto, sono poi costretti a tornare da Lecco con i tempi che si allungano notevolmente.
Nonostante le misure in vigore e l’alternativa via Lago, oggi il traffico è stato comunque sostenuto, ma scorrevole, per l’intera giornata. Tra Argegno e Ossuccio nei momenti più intensi i tempi di percorrenza si sono allungati ma senza evidenti blocchi. Spiegano dalla polizia locale. In attesa di capire come si esprimerà il tar dopo il ricorso annunciato e preparato da Sistema Trasporti, già tra fine giugno e inizio luglio è atteso un primo verdetto, le prossime settimane potranno mostrare più chiaramente gli effetti delle disposizioni in vigore.
Certo è che se l’ordinanza fosse sospesa come lo scorso anno si dovrà fare i conti con i mesi più caldi per quanto riguarda gli arrivi. Conti che sta già facendo chi vive e lavora nei paesi affacciati sulla trafficata arteria con la stagione turistica, quest’anno lievemente rallentata solo dal maltempo. Ma i dati, raffrontati con il passato, indicavano già numeri in salita all’inizio dell’anno.
L’ordinanza – aveva ribadito il prefetto Andrea Polichetti – è pensata per rendere i volumi di traffico sostenibili per residenti e lavoratori che non possono permettersi di fare ore di coda in auto anche per affrontare questioni quotidiane come visite, commissioni o per raggiungere scuole o uffici.
L’ordinanza di Anas salvo nuovi stop sarà attiva fino al 3 novembre e – come è noto – non riguarda soltanto i pullman turistici ma anche i mezzi pesanti che tra Colonno, Sala Comacina e Tremezzina non possono viaggiare di giorno.