(ANSA) – ROMA, 29 MAG – ”La prima cosa che ho fatto dopo aver ricevuto l’invito alla Buchmesse 2024 è stata chiedere a Roberto Saviano se fosse stato invitato: no. Quindi mi sono fabbricato un impegno alternativo anch’io (c’ho judo)”. Così scrive lo scrittore Paolo Giordano su X. ”Purtroppo – aggiunge – Roberto è diventato una cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione inaccettabili nella cultura, essere ospiti alla Buchmesse è un appuntamento importante per gli scrittori e le scrittrici, non esserci o rinunciare ha un costo”. "Non è solo una questione politica ma di banale opportunità, credo che Roberto sia l’unico di noi ad aver parlato all’Accademia di Svezia, come si può solo pensare di non invitarlo in una delegazione italiana? Quanta miopia anche solo strategica?” scrive ancora rispondendo ad alcune domande su X. Per Paolo Giordano, ”se l’affaire Antonio Scurati fosse accaduto prima degli inviti sarebbe successo lo stesso anche a lui. Io credo che tutto questo abbia ragiunto un livello di esplicitezza inaccettabile. Peccato, la Buchmesse era una grande occasione per tutti e tutte noi e per il paese”. (ANSA).