La piazza dello spaccio dell’Erbese era divisa in due zone e il confine era il Segrino. Nella Bassa Comasca, l’associazione criminale che gestiva la vendita della droga aveva la base in una stazione di servizio. L’acquisto delle dosi veniva mascherato da rifornimenti di benzina e i clienti potevano pagare anche con il pos.
I due gruppi criminali sono stati smantellati dall’operazione condotta oggi dalla polizia di Stato, che ha portato a 30 arresti. L’indagine è nata dall’arresto di una donna accusata di spaccio effettuato nel 2019 dalla squadra mobile di Como nell’Erbese.
Durante le indagini, gli investigatori hanno documentato uno scontro tra i gruppi dell’Erbese per la spartizione del territorio. Nella Bassa Comasca invece, è emerso come la stazione di servizio di uno degli indagati fosse il punto di riferimento dello spaccio. Il pagamento della droga veniva mascherato da operazioni di rifornimento di carburante, anche con l’utilizzo di carte di credito.
“Mobile l’ha fatto, mannaggia”, è la battuta colta dagli inquirenti in una delle intercettazioni del passaggio degli stupefacenti. “Certo, siamo attrezzati – è la risposta – Quando uno viene qui abbiamo anche il pos”.