“La Milano-Meda a pagamento potrebbe costare dai 4 ai 6 euro al giorno tra andata e ritorno. Un impatto economico elevato e ingiusto al quale si aggiunge il rischio per la viabilità locale”. È la stima calcolata dal consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo per il pedaggio annunciato per gli utenti della superstrada che attraversano la Brianza, nel tratto tra Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso. L’arteria subirà infatti una trasformazione e verrà inglobata da Pedemontana diventando un’autostrada a pagamento. Una volta completati i lavori, il tratto sarà parte integrante dalla A36 e richiederà un pedaggio, che sta suscitando molte preoccupazioni tra i cittadini.
“Dalle stime si parla di almeno 100 euro al mese per utilizzare la strada che ora è gratuita. – conferma Raffaele Erba, coordinatore provinciale del MoVimento 5 Stelle Como – Scelta insensata di Regione Lombardia che fa solo un grandissimo regalo ai costruttori, gli unici a trarre vantaggio dalla scelta perché si vedranno pagati i lavori dalle tasche dei pendolari”.
“L’importo stimato per i 12 chilometri di Milano-Meda in questione si basa sull’attuale pedaggio chilometrico previsto da Pedemontana su tratte di simile lunghezza – spiega Orsenigo – Per la giunta Fontana siamo solo dei bancomat da spremere? – chiede il consigliere dem – Una misura che andrà a colpire moltissimi comaschi che hanno già pagato e continuano a pagare carissimo l’ignobile pedaggio sul primo micro-lotto della tangenziale di Como, mai completata e mai resa gratuita come promesso più volte negli ultimi anni. Ci faremo sentire in Regione, – conclude Orsenigo – al fianco delle associazioni di categoria e delle amministrazioni locali che vanno necessariamente coinvolte”.
“Proprio chi punta sempre il dito sui tributi da Roma, non si risparmia a crearne di nuovi. – aggiunge Erba – Prima la tassa sanitaria a carico dei frontalieri, ora la tassa sul viaggio casa lavoro per i pendolari che ogni giorno percorrono il tratto che presto sarà gestito da Pedemontana. Territorio e cittadini si troveranno di fronte solo strade interne più congestionate e un peggioramento della qualità della vita da un’infrastruttura che diventerà accessibile solo a chi potrà permettersela”.