(ANSA) – TORINO, 24 MAG – Era stato punito con sette giorni di consegna perché, a causa di fastidiose vesciche ai piedi, aveva smesso di marciare. Ora il Tar del Piemonte ha sostanzialmente riabilitato un alpino – che all’epoca del fatto era in forza al Battaglione Susa – con una sentenza che ha annullato i provvedimenti del Comando. Il ricorso era stato presentato nel 2022. Alla ‘penna nera’, un caporalmaggiore con un ottimo stato di servizio, era stato contestato il fatto che durante un’esercitazione in montagna si era fermato dopo "meno di cinque km di marcia percorsi in circa tre ore". La sanzione disciplinare gli era stata inflitta in quanto "rifiutava di proseguire dimostrando scarso impegno". Il problema ai piedi era però piuttosto serio, tanto che, come si ricava dai certificati medici, le algie richiesero oltre venti giorni di riposo assoluto. Il Tar ha dovuto districare una matassa piuttosto ingarbugliata. La colpa del militare è stata "adeguatamente provata", ma i superiori conoscevano il suo stato di salute; lo stesso caporalmaggiore, peraltro, aveva scelto liberamente di prendere parte all’attività anche se avrebbe potuto farsi esonerare. I giudici, alla fine, hanno stabilito che la sanzione della consegna, che è una delle più severe (di peggio c’è soltanto la consegna di rigore), è stata esagerata e, soprattutto, poco motivata: il Comando avrebbe dovuto, da un lato, "esporre i profili oggettivi ovvero soggettivi sulla base dei quali poter formulare una valutazione di elevato disvalore del fatto"; dall’altro avrebbe dovuto anche prendere in esame la carriera dell’alpino, che fino a quella marcia era stata connotata da "elevato rendimento e rispetto della disciplina". (ANSA).