(ANSA) – CIVITAVECCHIA, 24 MAG – Dopo quattro settimane di addestramento, la portaerei Cavour approda al porto di Civitavecchia giovedì sera. Marinai e anche universitari attendono di uscire dall’hangar e di toccare la riva laziale. "Ci vediamo tra un mese", si dicono tra colleghi, mentre qualche studente ha le lacrime agli occhi perché ha già nostalgia del tempo trascorso in mare. La nave è giunta al termine della sua attività nel Mediterraneo centrale nell’ambito dell’esercitazione Mare Aperto che formalmente si concluderà il 27 maggio. Circa 10mila militari di 22 nazioni, di cui undici appartenenti alla Nato, oltre 100 tra navi, aeromobili, sommergibili e veicoli non pilotati per quella che è "l’esercitazione più grande mai realizzata nel Mediterraneo", come spiegato dal capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Enrico Credendino, a bordo del Cavour davanti ai giornalisti imbarcati per un giorno sulla portaerei, dopo aver visitato la fregata Carabiniere e il pattugliatore Morosini. "Un successo straordinario", è il bilancio al termine di queste settimane. "I tempi sono cambiati e dobbiamo adeguarci", sottolinea poi l’ammiraglio che spiega anche come le navi nel Mar Rosso siano impegnate a proteggere il traffico mercantile. "Per farlo hanno abbattuto droni lanciando missili, sparando colpi di cannone, cosa che non è mai successa nella nostra Marina dalla seconda guerra mondiale", racconta. Insieme a Credendino, anche il suo omologo francese, Nicolas Vaujour. L’addestramento si è svolto, infatti, contestualmente all’esercitazione francese Polaris che ha visto impegnata la portaerei Charles de Gaulle con la fregata italiana Carabiniere nel gruppo di scorta. Imbarcazione che lo scorso 4 maggio ha assunto la flagship del Comando del Gruppo di Scorta della Forza Marittima Europea. "Il livello di cooperazione raggiunto con la Francia può essere d’esempio per le altre marine europee – ha sottolineato Credendino parlando di ‘intercambiabilità’ – stiamo lavorando in maniera integrata, connessa, congiunta". L’ammiraglio ribadisce più volte che "oggi nessuno può fare niente da solo" ed è per questo che "dobbiamo cooperare". L’esercitazione pianificata e condotta dal Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare ha visto a bordo anche la presenza di 65 universitari – tra docenti e studenti – di 15 atenei italiani che hanno collaborato con lo staff sulla nave. Giurisprudenza, scienze della comunicazione, cybersecurity sono alcuni dei corsi di laurea frequentati dai ragazzi sul Cavour che hanno partecipato all’addestramento, proponendo idee e contenuti in base allo scenario che faceva da sfondo alla Mare Aperto. Uno scenario – con nominativi, codici e formazioni – disegnato, per esempio, sui vetri della plancia del Morosini, il secondo dei sette pattugliatori polivalenti d’altura che può svolgere compiti di carattere militari così come di protezione civile, che ha salutato il Cavour nella sfilata delle imbarcazioni. (ANSA).