(ANSA) – TRIESTE, 21 MAG – "I ricercatori vanno all’estero perché il problema è che Italia non è un Paese accogliente su questo fronte, intanto perché i fondi vengono dati in modo saltuario, quindi le persone vanno in luoghi dove possono svolgere bene la loro ricerca. E poi il numero di posti permanenti che ci sono in Italia sono scarsi, e le persone ci arrivano a un’età relativamente avanzata. Per esempio in Francia la regola è che abbiano un posto permanente entro i 31 anni". Lo ha detto oggi il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, intervenendo all’università di Trieste nell’ambito degli eventi per il centenario dell’ateneo, a margine di un incontro dal titolo "Realizzare il futuro della conoscenza, il contributo dell’università tra allievi e maestri" insieme al rettore Roberto di Lenarda. Parisi ha aggiunto che "i soldi in generale in Italia sono pochi e spesi bene ma spesso sono a macchia di leopardo, ci sono infatti molti centri di eccellenza ma anche molte situazioni in cui la ricerca funziona male. Penso sia estremamente importante fare in modo che tutte le università alzino il livello sopra una soglia minima". Per Parisi inoltre "è fondamentale anche la comunicazione nel mondo della scienza, e per questo sono grato alla Sissa di Trieste che ha istituto proprio una scuola di comunicazione scientifica". (ANSA).