Non solo le compagnie dei bus turistici. Anche i gestori dei trasporti privati sul lago, i tour operator e le guide turistiche sono pronti ad impugnare l’ordinanza anti caos in vigore dal 13 maggio scorso sulla statale Regina. Entro la fine del mese, l’associazione di categoria Sistema Trasporti depositerà il ricorso al Tar contro le limitazioni. A questo documento dovrebbero aggiungersi anche quelli di altri protagonisti della filiera turistica.
L’Associazione Sistema Trasporti già lo scorso anno aveva impugnato l’ordinanza che limita il transito sulla Regina a mezzi pesanti e bus turistici. Il Tar, tribunale amministrativo, aveva accolto il ricorso e Anas era stata costretta a sospendere i provvedimenti. Quest’anno, per evitare di trovarsi nella stessa situazione, Anas ha introdotto alcune modifiche all’ordinanza, studiate proprio con l’obiettivo di evitare contese legali.
“Anas non ha risolto affatto i problemi – sostiene però Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti – Anzi, la situazione è ulteriormente peggiorata. Noi siamo pronti a depositare il ricorso, ma altre categorie seguiranno la stessa strada. L’ordinanza non danneggia solo i bus turistici, ma tutta la filiera che lavora nel settore. Dallo scorso anno chiediamo un confronto con Anas e vorremmo poter presentare le nostre proposte, ma non siamo mai stati ascoltati e anche quest’anno non possiamo fare altro che procedere con il ricorso al Tar. Prima della fine del mese di maggio sarà depositato”.
“A catena, l’ordinanza danneggia tutta la filiera turistica – continua Artusa – Gli operatori privati che affittano barche, i tour operator che hanno venduto pacchetti sul lago, le guide turistiche. Lo scorso anno i provvedimenti erano entrati in vigore più avanti e non c’era stato il tempo per questi soggetti di valutare la situazione e i possibili danni. Ora c’è maggiore attenzione e consapevolezza e altri ricorsi saranno presentati a supporto della nostra iniziativa. Aspettiamo di avere tutte le conferme, ma l’azione sarà ampia”.
Secondo Artusa, l’ordinanza entrata in vigore il 13 maggio, che in estrema sintesi vieta il transito durante il giorno ai mezzi pesanti oltre gli 11 metri e istituisce un senso unico per i bus turistici, non è corretta. “Anas dice che ha risolto i problemi sollevati lo scorso anno ma per noi non è così – conclude il presidente di Sistema Trasporti – Ci sono comunque deroghe e eccezioni che siamo pronti a contestare e non è neppure giustificato il carattere di urgenza del provvedimento”.