(ANSA) – TORINO, 14 MAG – Il Center for circular economy in coffee, di cui è partner anche il Politecnico di Torino, lancia la prima piattaforma globale per coinvolgere il settore del caffè nell’adozione di pratiche di economia circolare, trasformando gli scarti industriali in prodotti di riuso, tra cui cosmetici, alimenti, materiali da costruzione e imballaggi. Un rapporto dell’International trade centre, dell’International coffee organization (Ico) e del Center for circular economy in coffee (C4cec) svela infatti che l’industria del caffè genera annualmente circa 40 milioni di tonnellate di scarti all’anno. Il C4cec annuncia la prima call for membership globale, con scadenza 31 maggio, per coinvolgere gli attori del settore del caffè nell’utilizzo di approcci di economia circolare al fine di creare nuove opportunità di reddito e lavoro. L’obiettivo è coinvolgere comunità locali di produttori, piccole imprese, esportatori, commercianti, tostatori e aziende rivolte ai consumatori, soprattutto nei paesi produttori di caffè, per cogliere opportunità economiche affrontando al contempo le critiche questioni ambientali contemporanee. La piattaforma è inoltre aperta a partner di ricerca, membri della società civile, impact investor e organizzazioni internazionali. Il Center for Circular Economy in Coffee, la prima piattaforma precompetitiva globale dedicata ad accelerare la transizione sostenibile nella filiera del caffè, mira a colmare tali lacune fornendo conoscenze tecniche e dando vita a una piattaforma per la collaborazione basata su un approccio scientifico. Il centro è sostenuto da una rete globale di partner che include la Fondazione Giuseppe Pericle Lavazza, il Politecnico di Torino, l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo in Italia, l’Ico, l’International Trade Centre (Itc) e l’United Nations Industrial Development Organization (Unido). (ANSA).