(ANSA) – VICENZA, 14 MAG – La guardia di Finanza di Vicenza ha denunciato 14 persone del settore orafo per una frode fiscale basata sull’ emissione di fatture per operazioni inesistenti per un valore di circa 50 milioni di euro e un’Iva dovuta di oltre 10 milioni di euro. L’indagine ha interessato tre imprese operanti nel settore dei metalli preziosi e aventi sede nella provincia di Vicenza. I finanzieri hanno accertato che un’azienda vicentina di Monticello Conte Otto (Vicenza) e operante nel settore della produzione e lavorazione di metalli preziosi e semilavorati, è risultata beneficiaria di cessioni di argento puro in esenzione d’imposta, pur non avendone i requisiti. In particolare, il meccanismo basato su un aggiramento del regime di reverse charge, prevedeva che due società interposte acquistavano metalli preziosi allo stato puro da banchi metallo autorizzati in esenzione d’imposta, così come previsto dalla normativa in materia di Iva. Tuttavia, le stesse cedevano, a loro volta, la stessa merce acquistata, senza che subisse alcuna trasformazione, facendo figurare, nelle fatture emesse, cessioni di prodotti semilavorati. In questo modo, la società beneficiaria acquisiva indebitamente un rilevante credito Iva cui non avrebbe avuto diritto se avesse autonomamente acquistato il metallo prezioso dai banchi metallo. In aggiunta, è emerso che il rilevante debito Iva in capo alle società "filtro" veniva abbattuto tramite apposite società cosiddette ‘cartiere’ che emettevano fatture per operazioni inesistenti finalizzate a evitare che le stesse dovessero versare tributi al fisco. Pertanto le ‘fiamme gialle’ hanno segnalato le violazioni alla normativa tributaria rilevate all’Agenzia delle Entrate oltre alla denuncia, a vario titolo, di 14 persone, tra amministratori di diritto e/o di fatto e professionisti. (ANSA).