(ANSA) – ROMA, 13 MAG – "Ho sentito un colpo e una ragazza che ha detto ‘mi ha sparato’. Allora ho capito che si trattava di un colpo di pistola. Le ho sentito il polso, era assente, ho provato a rianimarla fino all’arrivo dell’ambulanza". E’ la drammatica testimonianza di una testimone, medico specializzando, che era seduta all’esterno del ristorante a Roma dove il 13 gennaio del 2023 venne uccisa l’avvocata Martina Scialdone di 34 anni per mano del suo ex compagno Costantino Bonaiuti. Nel corso del suo racconto la teste ha ricordato che all’inizio aveva notato due persone "discutere con toni accesi e poi la frase ‘dove vai tanto sei morta’ pronunciata dall’uomo". L’imputato è accusato di omicidio volontario e porto illegale di arma in luogo pubblico. Nel corso dell’udienza è stato sentito, tra gli altri, anche il responsabile di sala del locale dove si trovavano Scialdone e Bonaiuti. "Sono arrivati dopo cena, erano seduti a un tavolo esterno. Ho visto a un certo punto che tutti i clienti li seguivano con lo sguardo mentre andavano nell’antibagno. E allora ho deciso di seguirli, lì ho visto che la ‘cinturava’ con le braccia cercando di afferrarle il telefono che aveva in mano. Bonaiuti le diceva di andare a casa e lei diceva di no. Quando sono uscito dal locale c’era Martina a terra e persone attorno a soccorrerla insieme a suo fratello". (ANSA).