“Anche la seconda asta per la vendita dell’ex Orfanotrofio di via Tommaso Grossi a Como è andata deserta. La notizia non ci rende di certo felici, perché vedere fabbricati inutilizzati e lasciati al degrado è sempre un dispiacere”. Così i consiglieri comunali del Partito Democratico, Stefano Legnani e Patrizia Lissi. “A maggior ragione, però – aggiungono – ci preoccupa il fatto che, stando al piano triennale delle opere pubbliche, la maggior parte degli interventi previsti per l’anno in corso avrebbe dovuto essere finanziata grazie alla vendita di questo immobile” denunciano gli esponenti dem.
Il Comune di Como dopo anni di tentativi andati a vuoto, di cui l’ultimo a gennaio andato deserto, era tornato a mettere all’asta l’ex orfanotrofio della città. Si tratta dell’edificio pubblico che si trova tra le vie Tommaso Grossi e Dante Alighieri. Rispetto alla base d’asta del primo tentativo di vendita pari a 9 milioni e 702mila euro, questa volta si partiva da 8 milioni e 247mila euro. Una mossa evidentemente per rendere maggiormente appetibile la struttura perché come detto, i tentativi precedenti di mettere all’asta il compendio sono andati tutti deserti.
“Nonostante la base d’asta sia scesa non è stata presentata alcuna offerta – dicono ancora i consiglieri del Pd – Nelle casse del Comune, pertanto, non entrerà nemmeno una parte di quei 10 milioni di euro di investimenti previsti per riqualificare l’ex Santarella e il Politeama. Tuttavia, è bene ricordare che, anche qualora questi soldi ci fossero stati, in sede di approvazione del piano triennale delle opere pubbliche il sindaco aveva dichiarato di non avere ancora, non solo un progetto, ma nemmeno un’idea di cosa realizzare e di come sfruttare i due edifici dismessi. Insomma – concludono – numeri e immobili erano stati messi nel piano un po’ a caso, denunciando incapacità nell’elaborare progetti, nell’attrarre investimenti, nell’avere una visione ampia e a lungo termine della nostra città”.