(ANSA) – GENOVA, 09 MAG – "Le carte sono tali che impongono una lettura attenta. Una lettura che non può essere fatta in carcere. Signorini sta abbastanza bene al di là della situazione ha una sua tranquillità. Ha detto solo che, in una seconda fase, potrebbe eventualmente parlare con il pubblico ministero". È quanto ha detto l’avvocato Enrico Scopesi dopo l’interrogatorio di Paolo Emilio Signorini, in carcere da lunedì nell’ambito dell’inchiesta sul comitato d’affari messo in piedi dal governatore Giovanni Toti (ai domiciliari) con alcuni imprenditori liguri. "Signorini ritiene di poter fornire una serie di spiegazioni ma difficilmente lo si può fare in una situazione di carcerazione – continua Scopesi -. Confido che si possa risolvere e affrontare il problema della carcerazione. Perché la priorità è adesso chiarire la misura cautelare, farlo uscire da Marassi. Ha confermato la disponibilità di parlare eventualmente in un secondo momento". L’ ad (sospeso) di Iren è "relativamente tranquillo nel contesto della vicenda alluvionale che gli è capitata e rispetto a dove si trova adesso – ha concluso Scopesi -. Gli atti sono tali e tanti che vanno letti e verificati. È troppo presto. Bisogna interpretarli, ma vale per tutti i casi, e ci sono telefonate di quattro anni fa, estrapolate dai contesti, che vanno valutate". (ANSA).