(ANSA) – GENOVA, 08 MAG – Da un lato la Regione Liguria vara una legge che porta i finanziamenti al Salone Nautico da 350mila a 780mila euro, dall’altro il capo di gabinetto di Toti ottiene per il fratello una fornitura per il Salone del valore di 10mila euro. E’ l’episodio ricostruito nelle carte dell’inchiesta della Spezia che ha portato agli arresti domiciliari per corruzione Matteo Cozzani e che ha dato il via all’indagine genovese. "Scusa eh – dice al telefono Cpzzani con il presidente del Salone nautico Saverio Cecchi, anche lui indagato, mentre illustra quella che lui chiama la ‘leggina’ regionale che moltiplicava i finanziamenti – io sono arrivato che al Nautico gli venivano riconosciuti 350mila euro, ora Campagna (direttore commerciale del Salone nautico, ndr) esce con 780mila euro. C’è qualcosa che non funziona, te lo dico eh! Saverio, la vostra in Regione è una rapina a mano armata con scasso. Ma tu ti rendi conto di quanti soldi?" E Cecchi lo ringrazia: "Meno male che ci sei tu, grazie caro". Poco dopo questo colloquio, l’imprenditore Filippo Cozzani, fratello di Matteo, offre al Salone la fornitura di cartoni d’acqua al prezzo di 10mila euro per un evento. Una fornitura che va a buon fine e che secondo il giudice rappresenta il corrispettivo dell’attività corruttiva da parte di Cecchi e Campagna per "ottenere da Matteo Cozzani l’interessamento necessario per la percezione di maggiori contributi economici regionali". L’indagine spezzina ha dato origine a quella genovese quando, nelle intercettazioni, è emersa un’ipotesi di voto di scambio velato dalla presenza della mafia siciliana che ha obbligato la procura spezzina per competenza a inoltrare gli atti alla dda genovese. Dopodiché, la procura spezzina ha effettuato le richieste a febbraio e ha ottenuto le misure dieci giorni fa, eseguite in coordinamento con le misure disposte dal gip di Genova. (ANSA).