(ANSA) – UDINE, 06 MAG – Ricorre oggi il 48/o del sisma di magnitudo 6,4 che il 6 maggio 1976 colpì il Friuli e in particolare la media valle del Fiume Tagliamento, danneggiando gravemente oltre cento paesi nelle Province di Udine e Pordenone e provocando 965 vittime. Il disastroso terremoto, definito in friulano l’Orcolat – essere mostruoso che la tradizione popolare locale indica come causa dei terremoti – fu avvertito in quasi tutta l’Italia centrosettentrionale e fu seguito da numerose repliche, alcune delle quali molto forti e altrettanto devastanti. Una commemorazione dell’anniversario, organizzata dalla Brigata Alpina Julia, si è svolta il 4 maggio nella caserma Goi-Pantanali di Gemona, dove la scossa del 6 maggio 1976 provocò il crollo di una palazzina e la morte di 29 militari di leva. Oggi in serata nel Duomo di Gemona del Friuli, la città più duramente colpita dal sisma, sarà celebrata una messa in memoria di tutte le vittime del terremoto, alla quale è prevista la partecipazione del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e dell’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi. Sarà l’occasione per ricordare la solidarietà dimostrata a livello nazionale e internazionale nel prestare i primi soccorsi alle aree terremotate e per riportare l’attenzione sulla rinascita, in poco più di 15 anni, delle zone colpite grazie a un approccio alla ricostruzione che è stato denominato "modello Friuli". Un percorso basato sulla corale e compatta mobilitazione del popolo friulano, in testa i sindaci, la comunità ecclesiale e le forze imprenditoriali, sotto il coordinamento del Commissario straordinario Giuseppe Zamberletti, che sei anni dopo il sisma fu nominato Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile, risorsa che emerse e si strutturò per la prima volta in Italia proprio nel post terremoto del 1976. (ANSA).