(ANSA) – ROMA, 03 MAG – Un numero crescente di governi e autorità politiche "non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a ricevere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate". E’ quanto afferma nella giornata della libertà di stampa il report annuale di Reporters Sans Frontières. L’indice classifica 180 Paesi in base alla capacità dei giornalisti di lavorare e di riferire liberamente e in modo indipendente, con l’Italia che perde 5 posizioni rispetto all’anno precedente. In un anno in cui più della metà della popolazione mondiale si recherà alle urne per elezioni democratiche, l’indice Rsf mostra un declino generale della libertà di stampa a livello globale e un forte aumento della repressione politica dei giornalisti e dei media indipendenti. La Norvegia ha mantenuto la sua posizione di vertice, mentre l’Eritrea si è piazzata all’ultimo posto, prendendo il posto della Corea del Nord, il Paese con il punteggio più basso dello scorso anno. L’Europa è stata l’unica regione a includere paesi classificati come "buoni". La Grecia ha ottenuto il peggior risultato in Europa (88° posto in classifica generale), sotto l’Ungheria e la Polonia. Scende di 5 posizioni anche l’Italia. Rsf esprime preoccupazioni per alcuni gruppi politici che "stanno orchestrando un’acquisizione dell’ecosistema mediatico, sia attraverso media di proprietà statale sotto il loro controllo, sia attraverso media di proprietà privata attraverso acquisizioni da parte di uomini d’affari alleati". E cita ad esempio "l’Italia di Giorgia Meloni (46esima), dove un membro della sua coalizione sta cercando di acquisire l’agenzia di stampa Agi". (ANSA).