Mirwan Suwarso, top manager della proprietà del Como 1907, con molta scaramanzia, più italiana che indonesiana, preferisce non sbilanciarsi troppo a parlare di azzurri in serie A. “Il mio pragmatismo mi spinge a non farmi prendere dall’entusiasmo” spiega. “Sappiamo comunque che ci sarà molto lavoro da fare, comunque vadano le cose”. Al di là di questo Suwarso come sempre non si nasconde e parla del futuro. Subito una rivelazione sullo stadio Sinigaglia. Il progetto è pronto e la speranza è di poterlo presentare a metà mese in comune a Como.
Il progetto del nuovo stadio? La speranza è presentare la nostra proposta presto in comune a Como. Vorrei farlo entro la fine della settimana centrale di maggio, a metà mese. Conto che sulle ali dell’entusiasmo il processo possa essere velocizzato. Attualmente il piano è in fase di analisi da parte della proprietà e della nostra società specializzata in gestione degli immobili. Ci sono una serie di persone con opinioni differenti e bisogna trovare un accordo. Teniamo conto che si tratta di un progetto interamente finanziato dalla proprietà, che non chiederà soldi né all’amministrazione, né ad altri enti. Uno stadio fruibile per 365 giorni all’anno al servizio di tutta la comunità, con la piascina e altri servizi. Ogni passo, quindi, va fatto con i piedi di piombo.
Dallo stadio alla squadra. L’eventuale – ma comunque vicina – promozione in serie A, cosa comporterà nella costruzione della rosa? “Abbiamo studiato i dati. Questi ci dicono che il 50% delle formazioni promosse in serie A retrocedono il primo anno e si arriva al 75% nel secondo. Una situazione non semplice, che richiede grande lavoro e preparazione per consolidarsi e fare passi in avanti. La nostra filosofia sarà quella di sempre: ossia essere oculati nelle spese e di attenzione nel bilancio. Non ci saranno centinaia di milioni spesi per un trasferimento, non arriveranno Messi o Ronaldo. Prenderemo giocatori funzionali al nostro progetto, valutando i dati e rafforzando lo scouting. Come è stato nel caso di Braunoder. Atleti che potranno fare al caso nostro, adeguato al progetto che abbiamo intrapreso, senza spese eccessive”.
Infine un accenno a Cesc Fabregas: “Cesc fa parte della proprietà ed l’architetto del nostro progetto tecnico. Sta ottenendo la licenza di allenatore: attendiamo una sua decisione rispetto a ciò che vorrà fare, il tecnico della squadra o il supervisore”.