(ANSA) – TRIESTE, 28 APR – "E’ un bene che le Università si siano svegliate da un ‘letargo’ di qualche decennio dopo gli anni settanta. E’uno stimolo alla nostra società liquida che ha abdicato ad un atteggiamento ‘profetico’ verso i diritti della persona a vantaggio di un ‘quieto vivere’ individualista". Il "problema è che al posto della dialettica giustamente ‘bifronte’ gli organizzatori scelgano la ‘contrapposizione’ urlata e anche a volte violenta". E’ il parere espresso in una nota dal teologo don Ettore Malnati che, in merito al conflitto Hamas-Israele sostiene che la soluzione è "due Popoli e due Stati". Secondo il teologo, "poco si è imparato dalla stagione sessantottina che ha portato nelle piazze la necessità di un cambiamento nel modo di gestire la vita sociale, civile, culturale e religiosa. Il metodo violento purtroppo ha poi generato derive ideologiche dei due estremi che hanno dato vita alla strategia della tensione che tanto ha ferito la vita democratica". Per don Malnati "il popolo palestinese è doppiamente martirizzato dalla scaltrezza di Hamas e dalle bombe di Netanyahu. I cittadini israeliani sono vittime del terrorismo di Hamas e della politica espansionista dell’attuale contestato governo israeliano di Netanyahu". In conclusione, "dalle Università parta la provocazione per la Comunità internazionale per una ingerenza a favore della cessazione dei conflitti. Questo si aspetta l’umanità pensosa alla quale sta a cuore la giustizia e la pace e auspica una seria proposta internazionale per arginare la logica degli armamenti a favore di un’etica del disarmo possibile". (ANSA).