Criticità e problemi irrisolti, le associazioni ambientaliste hanno presentato al Comune di Torno una serie di osservazioni sul progetto del nuovo resort che potrebbe sorgere in riva al lago, a pochi passi da Villa Pliniana. “Chiediamo con forza che venga sottoposto almeno a Vas, valutazione ambientale strategica”, evidenzia il presidente del circolo di Como di Legambiente Enzo Tiso.
Dopo la prima conferenza dei servizi, il 22 marzo scorso, il sindaco di Torno Rino Malcrida aveva prorogato fino alla fine di aprile i termini per presentare eventuali osservazioni e aveva poi indicato di voler procedere con la Vas. Il progetto presentato dai privati interessa una superficie di 29mila metri quadrati e la proposta prevede costruzioni per 8.763 metri quadrati, dei quali 1.120 interrati. I privati vorrebbero realizzare un hotel con 58 camere e 116 posti letto e quattro ville e cinque appartamenti che potranno accogliere fino a 60 persone.
Le osservazioni inviate al Comune di Torno sono sottoscritte dalle associazioni Legambiente di Como, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Wwf Lombardia, Iubilantes, Fiab Como Biciamo e Gruppo Naturalistico della Brianza. “Ai primi di maggio scadono i termini della procedura di verifica di assoggettabilità a Vas – spiega Tiso – Il Comune di Torno dovrà esprimersi in merito alla necessità di una accurata verifica di compatibilità ambientale del progetto, la vas appunto, oppure scegliere di proseguire con un iter semplificato, considerando valide le dichiarazioni e la documentazione presentate dal soggetto proponente”.
“Dopo aver visionato i documenti del piano di intervento, preso atto della richiesta di sottoporre il progetto a Vas già espressa chiaramente da Provincia e Sovrintendenza le associazioni hanno trasmesso ai soggetti individuati per questa importante decisione e al sindaco del Comune di Torno articolate osservazioni”, spiega ancora il presidente di Legambiente Como.
“Sono state evidenziate molteplici criticità sotto il profilo paesaggistico, idrogeologico, agronomico e i tanti problemi rimasti irrisolti, come quelli legati al traffico indotto o agli scarichi fognari, per cui non si può prescindere da una attenta e puntuale valutazione ambientale – sottolinea Tiso – Questo complesso iter procedurale sarebbe stato sicuramente superato se fossimo in presenza di strumenti urbanistici chiari, atti a preservare un luogo così suggestivo che il mondo ci invidia, impedendo nuovo consumo di suolo e stravolgimento della fascia costiera. Auspichiamo un ampio dibattito pubblico. Preservare il patrimonio ambientale e paesaggistico del nostro bellissimo lago deve essere un impegno condiviso da tutti”.