(ANSA) – MILANO, 26 APR – "L’aggressione da parte di ragazzi arabi con i conseguenti ematomi e tagli riportati da chi manifestava pacificamente con la Brigata ebraica, sono ferite all’intero 25 aprile". Ne è convinto il direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano, Davide Romano, che fa un bilancio con l’ANSA del corteo nazionale della Liberazione, dove ci sono stati insulti, fischi e anche aggressioni fisiche ai componenti della Brigata ebraica. In piazza Duomo, durante gli interventi istituzionali dal palco, gli attivisti pro Palestina hanno poi fischiato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e i vertici dell’Anpi, oltre alla Brigata Ebraica. "La legittimazione di gruppi ProPal con pulsioni antidemocratiche ha avuto il risultato di riempire piazza Duomo di minoranze di fanatici pro Hamas, pro ayatollah iraniani, pro Putin e pro Erdogan – prosegue Romano -. E nel contempo noi che ci siamo schierati dalla parte della democrazia, noi che volevamo ricordare la Resistenza della Brigata ebraica e degli ucraini in Italia, oltre che portare con noi i dissidenti di oggi iraniani, russi e eritrei, siamo stati aggrediti". "C’è evidentemente qualcosa che non va. E non solo per la nostra incolumità, mai come questa volta a rischio – spiega -. Ma per tutto il 25 aprile, egemonizzato da queste minoranze fanatiche e violente. E’ stato davvero un brutto spettacolo, a cui speriamo di non assistere mai più". (ANSA).