(ANSA) – MILANO, 23 APR – Inizieranno stamani i primi interrogatori di garanzia dei 13 agenti di Polizia penitenziaria finiti in carcere ieri nell’inchiesta milanese che ha squarciato il velo su un presunto "sistema" di "violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni" e spedizioni "punitive" nei confronti di almeno una dozzina di minorenni detenuti nell’istituto di pena Beccaria di Milano. Da quanto si è saputo, i primi interrogatori dei poliziotti arrestati (altri otto sono stati sospesi dagli incarichi con misura cautelare), davanti al gip Stefania Donadeo, inizieranno verso le 12 e dovrebbero tenersi nel carcere di Bollate. Nell’ordinanza, scaturita dalle indagini delle pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e condotte della Squadra Mobile e della stessa Polizia penitenziaria, vengono contestati i reati, anche per omissione, di tortura, maltrattamenti, lesioni, falso ideologico e, in un caso, di tentata violenza sessuale. Reati aggravati da minorata difesa, abuso di potere, minore età delle vittime e futili motivi. Un’indagine nata dalle segnalazioni del consigliere comunale David Gentili e del Garante dei diritti dei detenuti di Palazzo Marino, Francesco Maisto, e nella quale poi sono confluiti i racconti di psicologi, genitori e degli stessi ragazzi ex detenuti, vittime di violenze avvenute tra l’autunno del 2022 e lo scorso marzo. Agli atti anche intercettazioni e i filmati delle telecamere interne. Intanto, le indagini vanno avanti per accertare, sempre partendo da testimonianze e segnalazioni, eventuali altri casi di pestaggi e torture e pure eventuali coperture e depistaggi nella struttura in relazione all’operato degli agenti. (ANSA).