(ANSA) – LONDRA, 23 APR – Il controverso piano del governo britannico di trasferire in Ruanda i richiedenti asilo giunto illegalmente nel Regno ha avuto il via libera parlamentare, dopo un rimpallo-maratona tra le camere dei Lord e dei Comuni durato fino a tarda notte. I membri non eletti della Camera alta, che esaminano le proposte legislative, hanno ripetutamente rimandato il piano emendato ai parlamentari della Camera bassa ma alla fine hanno accettato di non apportare ulteriori modifiche, garantendo che il dl ora diventi legge. Il primo ministro britannico Rishi Sunak e i conservatori al potere hanno cercato di far approvare una legislazione che obbligherà i giudici a considerare la nazione dell’Africa orientale come un Paese terzo sicuro. Vogliono anche dare ai decisori in materia di richieste di asilo il potere di ignorare sezioni del diritto internazionale e nazionale sui diritti umani per aggirare una sentenza della Corte suprema del Regno Unito secondo cui l’invio di migranti con un biglietto di sola andata a Kigali è illegale. Ma il governo britannico ha dovuto affrontare una battaglia parlamentare per raggiungere questo obiettivo. La Camera dei lord ha criticato il disegno di legge ritenendolo inadeguato, chiedendo in particolare che il Ruanda non potesse essere considerato sicuro finché un organismo di controllo indipendente non lo avesse affermato. I parlamentari alla Camera dei comuni, dove i conservatori hanno la maggioranza, hanno votato contro ogni emendamento e hanno chiesto ai lord di ripensarci in un processo noto come ‘ping pong parlamentare’. La Camera alta non eletta, dove non esiste la maggioranza assoluta per nessun partito, ha puntato i piedi. Ma poco prima di mezzanotte alla fine hanno ceduto alla volontà dei parlamentari eletti e ha accettato di non apportare ulteriori emendamenti, ponendo fine allo stallo e garantendo che il disegno di legge riceverà ora il consenso reale per diventare legge. Il governo di Sunak è stato sottoposto a crescenti pressioni per ridurre il numero record di richiedenti asilo che attraversano la Manica dal nord della Francia su piccole imbarcazioni, in particolare a seguito della promessa di un approccio più duro all’immigrazione dopo che il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea. (ANSA).