(ANSA) – ROMA, 23 APR – Lo stesso giorno, il 13 aprile, in cui l’Iran lanciava il suo primo attacco contro Israele, il Paese ha avviato una nuova ondata di repressione interna, ordinando alla polizia di diverse città di scendere in piazza per arrestare donne accusate di violare le rigide norme islamiche sull’uso del velo. Lo riporta Reuters sul sito. Quel giorno il capo della polizia di Teheran Abbasali Mohammadian è andato in Tv per annunciare la nuova campagna: "A partire da oggi, la polizia di Teheran e di altre città adotterà misure contro coloro che violano la legge sull’hijab", ha detto, mentre centinaia di poliziotti invadevano le strade delle città. Gli utenti dei social media, riporta Reuters sul suo sito, hanno pubblicato immagini di una forte presenza della polizia morale a Teheran e video di agenti che arrestano violentemente donne che secondo loro erano vestite in modo inappropriato, comprese forze di sicurezza in borghese che trascinavano giovani donne nei furgoni della polizia. I furgoni della polizia morale erano in gran parte scomparsi dalle strade dallo scorso anno dopo che per mesi, in una dimostrazione di disobbedienza civile puntualmente repressa, molte donne giravano velo in pubblico dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, morta in custodia della polizia dopo essere arrestata perchè non indossava correttamente l’hijab. (ANSA).