Tragico infortunio sul lavoro a Laglio, in via della Chiesa nella frazione di Torriggia.
Poco prima delle 10, per cause ancora in fase di accertamento, un 38enne è rimasto schiacciato sotto un piccolo escavatore ed è morto. Si tratta di Carlo Lenatti, nato a Sondrio e residente a Montagna in Valtellina.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo, titolare di una ditta individuale, stava lavorando in un cantiere di edilizia privata all’esterno di una palazzina. Era stato chiamato dal direttore dei lavori per eseguire degli scavi nella pavimentazione. Si trovava a bordo dell’escavatore quando il mezzo, per cause ancora da chiarire, si è ribaltato schiacciandolo. Con lui si trovavano altri operai, che hanno lanciato l’allarme. L’uomo è apparso subito in gravi condizioni ed è deceduto dopo l’arrivo dei soccorsi.
Sul posto un’automedica e un’ambulanza della Croce rossa, i vigili del fuoco di Como, i carabinieri di Cernobbio, il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei carabinieri di Como e i tecnici della sezione infortunistica di Ats Insubria.
Il cordoglio di sindacati e politica
“Il 2024 – sono intervenuti in una nota congiunta i sindacati di Sondrio – sta drammaticamente evidenziando quanto bisogno c’è di formazione, addestramento, informazione in tema di salute e sicurezza nel mondo del lavoro. Non è questione di lavoro autonomo o dipendente, il lavoro è lavoro e non si può lasciare in mano la propria vita al fato e ricondurre sempre la morte sul lavoro a pura fatalità. Ci adoperiamo e lo faremo con ancor più vigore affinché in tutte le sedi si rafforzi la cultura della sicurezza, come modello di sviluppo sociale ed economico”.
Sull’episodio è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo. “L’ennesima tragedia sul luogo di lavoro: un massacro che va fermato – ha detto – Nel 2023, la Lombardia ha totalizzato un triste risultato: 172 morti sul lavoro, di cui 8 a Como. La strage nella nostra regione è continuata nel 2024: tra gennaio e febbraio gli incidenti mortali sono stati 27, rispetto ai 19 dello stesso periodo del 2023. Servono più controlli, più formazione e più supporto a lavoratori e aziende. La cronaca e i dati chiedono un’azione di Regione Lombardia urgente e netta. Morire di lavoro – conclude il consigliere – non può più essere la realtà quotidiana dei nostri territori”.