(ANSA) – TORINO, 22 APR – Secondo gli investigatori durante i disordini scoppiati al corteo del 4 marzo 2023 a Torino, in solidarietà di Alfredo Cospito "è stata evidenziata un’organizzazione militare dell’area insurrezionalista, con una precisa ripartizione dei ruoli, con una copertura di un nucleo centrale che si rendeva responsabile delle azioni violente e poi con una copertura circolare che gli garantiva l’impunità". Lo afferma il dirigente Carlo Ambra, che guida la Digos della Questura di Torino, sull’operazione ‘City’, che ha portato alla denuncia di 75 militanti anarco-insurrezionlista e all’esecuzione a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo di 19 misure cautelari nei confronti di altrettanti militanti per i reati di devastazione, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. ”E’ stata un’indagine molto complessa – ha sottolineato Ambra – abbiamo dovuto analizzare in maniera trasversale e tecnologica una miriade di immagini che ci hanno consentito di ricostruire le fasi di travisamento e di spoglio degli indumenti utilizzati per assicurarsi l’impunità ed è stato, inoltre, necessario ricostruire tutte le dinamiche violente”. ”Ci sono stati ruoli di coordinamento da parte soprattutto degli anarchici torinesi e nelle azioni violente sono state utilizzate anche ricetrasmittenti per le comunicazioni nelle fase più concitate. I denunciati risponderanno anche dei danni subiti”, ha aggiunto Ambra. Nel corso del corteo sono stati rotti vetri di auto in sosta, vetrine di negozi, divelti cartelli stradali, incendiati cassonetti e imbrattati monumenti e il Santuario della Consolata, per danni che ammontano a circa 650 euro. (ANSA).