(ANSA) – ROMA, 22 APR – Servono 4 miliardi aggiuntivi per far funzionare il mondo dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia all’università (già oggi si spendono 4 miliardi l’anno), e portare la scuola dell’obbligo a 18 anni: nell’anno scolastico in corso sono stati oltre 250 mila i lavoratori precari tra il personale docente e Ata; 87.803 sono stati i contratti stipulati a tempo determinato su posto comune e 117.560 quelli sul sostegno; 1 docente curriculare su 7 è precario mentre nel sostegno è precario un docente su 2. E per quanto riguarda gli Ata sono 22mila i contratti a termine fino al 31 agosto e 15 mila quelli fino al 30 giugno a cui si aggiungono 6800 incarichi a tempo Pnrr e Agenda sud. Il quadro è stato delineato oggi dalla Flc Cgil in una conferenza stampa in Senato in cui è stata presentata la piattaforma ‘Zero precarietà’ per abbattere la precarietà nella scuola, nelle università, nella ricerca e migliorare l’intero sistema. In particolare, per la scuola dell’infanzia la Flc Cgil chiede una implementazione degli organici di 20mila unità, per la scuola elementare di 33mila unità; per la scuola media il sindacato chiede un potenziamento delle attività laboratoriali nelle classi a 30 ore con compresenza nelle classi a tempo prolungato e autorizzazione di ulteriori 750 percorsi a indirizzo musicale, con un incremento di personale di 14mila docenti. Alle superiori, il sindacato – hanno spiegato il segretario generale, Gianna Fracassi e la sindacalista Manuela Calza – chiede l’eliminazione delle classi eccezionali, con un numero di alunni superiore a 28 e una implementazione di 13 mila professori. All’università le cose non vanno meglio se è vero che la metà del personale – come hanno denunciato la stessa Fracassi e il sindacalista Pino Di Lullo – il 49% dei lavoratori sono precari. "Chiediamo un piano ordinario di investimenti – ha concluso Fracassi – i soldi si devono trovare, gli altri paesi Ue li hanno trovati e in questo momento così cruciale la formazione è fondamentale per il futuro del Paese mentre vediamo, purtroppo, scarsa attenzione e consapevolezza da parte del Parlamento suq questi temi". (ANSA).