(ANSA) – BOLOGNA, 22 APR – In una scuola primaria di Fidenza, nel parmense, sarebbe stato attivato un corso pomeridiano per il potenziamento delle competenze digitali riservato solo alle alunne, esclusi i maschi. A denunciare "la discriminazione di genere" – come scrivono in una nota – sono gli insegnanti del sindacato Gilda di Parma e Piacenza. "Ci dissociamo da questa esclusione basata sul genere – dichiara Salvatore Pizzo, coordinatore Gilda nelle due province – Le autorità preposte alla vigilanza e al coordinamento del lavoro dei dirigenti scolastici facciano qualcosa, è inaccettabile che nessuno vigili o faccia qualcosa, urge un’ispezione. Gli insegnanti italiani non fanno differenze di genere". Con un comunicato datato 4 aprile le famiglie della scuola sono state informate dell’attivazione in orario pomeridiano di tre percorsi, di 10 ore ciascuno, rivolti al potenziamento delle competenze digitali: "Uno per le ragazze delle classi 5 della scuola primaria Collodi", si legge nel documento che i sindacati allegano alla nota, e due per gli alunni e le alunne delle classi prima e seconda delle scuole medie. L’iniziativa rientra nel progetto del Pnrr "#stemglishness" , finanziata con risorse della Missione 4 per lo sviluppo delle competenze Stem, digitali e di innovazione all’interno dei curricula degli studenti e delle studentesse di tutti i cicli scolastici. "Se non fosse scritto nero su bianco sarebbe difficile da credere – ribadisce la nota della Gilda – la decisione di escludere i maschi travalica qualsivoglia considerazione didattica, pedagogica e di buon senso". All’ANSA il coordinatore Salvatore Pizzo sottolinea che "anche alcuni genitori hanno chiesto spiegazioni alla dirigente scolastica in una lettera. Non si può pensare di escludere un bambino da un corso solo perché maschio. Sembra che di base ci sia la considerazione che sono meno le ragazze a laurearsi in materie Stem, allora la dirigente ha pensato di escludere i ragazzini che tanto poi si laureano lo stesso. Ci sembra molto prematuro ragionare così alla scuola primaria". (ANSA).