(ANSA) – ROMA, 19 APR – "Oggi l’Italia si trova all’inizio di una nuova alba, quella del rinascimento digitale. Un’alba alba caratterizzata dall’emergere dell’Intelligenza artificiale, una forza trasformativa che ha il potenziale per riformulare profondamente il nostro modo di vivere, lavorare e interagire, eccetera, eccetera… Quelli appena espressi non sono miei pensieri, ma uno stralcio di un discorso molto articolato che il software per l’IA sviluppato dalle nostre agenzie aveva preparato immaginando il mio intervento". Così l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di formazione del Sistema di intelligence nella sede dei servizi di Palazzo Dante. Presenti, tra gli altri, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana ed i direttori dei servizi, Elisabetta Belloni (Dis), Giovanni Caravelli (Aise) e Bruno Valensise, insediatosi proprio oggi al vertice dell’Aisi. "Se aveste letto questo brano sui social associato al mio nome – ha affermato Mantovano – lo avreste senza problemi attribuito a me. Uno dei problemi più delicati correlati alll’Intelligenza artificiale di ultima generazione è esattamente la formazione di documenti non veri. La questione delle fake news data dall’inizio del mondo. Nell’attualità la galassia dei social network e l’improvvisa diffusione dell’IA dimostrano quanto l’accurata e laboriosa ricerca del vero si impone come un’esigenza sociale e politica oltre che esistenziale". C’è, ha sottolineato, "l’esigenza di cogliere il vero in fenomeni così complessi e preoccupanti; l’esigenza di qualificare come fake quella che è una distorsione della realtà, di dotarsi di strumenti necessari per sapere come stanno le cose". "E per l’intelligence – ha proseguito il sottosegretario – il dato di verità è costitutivo. Gli strumenti operativi a disposizione degli agenti mirano a raggiungere il livello di comprensione della realtà necessario per il decisore politico. Si coglie quindi – ha rimarcato – la responsabilità che grava sulla Scuola di formazione, cui spetta il compito di curare l’addestramento operativo degli agenti, ma prima ancora la loro formazione a 360 gradi, perchè a 360 gradi è la minaccia che si presenta, dal terrorismo alla criminalità organizzata, dall’Ecofin alla minaccia ibrida, dalla proliferazione al cyber. Formare coscienze capaci di capire è dunque il modo per declinare l’approccio antropocentico, essenziale per trarre dall’Intelligenza artificiale il massimo beneficio contenendo al minimo il rischio". Prima dell’intervento di Mantovano, ha svolto una lectio magistralis proprio sull’IA il neurochirurgo Giulio Maira. (ANSA).