(ANSA) – ISCHIA, 19 APR – Un documento per proteggere Ischia dalle calamità e dal dissesto idrogeologico causato dai cambiamenti del clima, nei prossimi 50 anni, che non promettono niente di buono: è il "Rapporto sull’analisi dei rischi e delle vulnerabilità climatiche nell’Isola di Ischia", studio che la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha elaborato, gratuitamente, e messo a disposizione della Struttura commissariale e dell’intera comunità sulla base di un accordo di collaborazione siglato il 21 aprile scorso. Il rapporto, presentato oggi, è stato elaborato valutando i principali rischi fisici derivanti dai pericoli climatici sull’isola nel medio termine (fino al 2050), con particolare attenzione alle variazioni delle precipitazioni e al rischio associato ad inondazioni e frane, da cui Ischia è stata colpita due volte negli ultimi anni, con un bilancio di 13 morti. Il quadro tracciato dal rapporto su Ischia è compatibile con gli scenari globali: l’aumento della temperatura potrà provocare sia un incremento delle piogge "estreme" che dei giorni di siccità, e potrà avere come effetto secondario l’incremento di alluvioni e frane. E proprio le frane sono considerate la maggior fonte di rischio per gli edifici isolani dalla Bei, che individua poi una serie di criticità delle infrastrutture che raccomanda di eliminare o ridurre drasticamente: dai rischi del sistema di approvvigionamento idrico a quelli della rete elettrica, alla mancanza di un piano di monitoraggio e manutenzione continua della rete stradale. Nel suo rapporto la Banca suggerisce di approfondire gli studi per valutazioni del rischio più precise in tutti e sei i comuni dell’isola e fornisce delle raccomandazioni di investimenti per gli interventi in grado di mitigare i rischi naturali sia nelle condizioni attuali che in quelle di cambiamento climatico, sia a breve che a medio-lungo termine. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto alla presentazione del rapporto in videoconferenza, ha detto che "il paese è fragile e Ischia è un piccolo prototipo rilevante e fragile. I dati Ispra sono a conoscenza di tutti: sul fronte delle frane c’è stato un aumento notevolissimo rispetto ai dati del 2021, un fenomeno che tocca almeno il 90% dei comuni italiani che sono soggetti al rischio idrogeologico. Ora più che mai dobbiamo sforzarci di investire in efficienza e nella capacità di rispondere subito, di prevedere, anziché di intervenire a posteriori e solo a riparare". (ANSA).