(ANSA) – TRIESTE, 19 APR – Una frode nei bonus edilizi è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Trieste, che hanno eseguito il sequestro preventivo di crediti d’imposta fittizi del valore nominale di 3,75 milioni. Tali crediti, secondo quanto emerso dalle indagini, erano stati maturati nel 2021 e originati attestando falsamente al portale telematico dell’amministrazione finanziaria l’avvenuta esecuzione di lavori di recupero edilizio connessi al bonus facciate. Un impresario triestino e altri 12 imprenditori, residenti in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Calabria, sono stati denunciati in quanto ritenuti responsabili di truffa aggravata ai danni dello Stato, auto-riciclaggio e reimpiego dei proventi illeciti indebitamente percepiti. Sulla base delle indagini, una società edile ubicata fuori regione aveva cumulato un rilevante importo nominale di crediti d’imposta fittizi che, attraverso susseguenti operazioni di cessione a terzi, erano stati monetizzati. Dall’analisi della gestione di una ditta individuale con sede a Trieste, operante nella termoidraulica, i finanzieri hanno individuato e ricostruito le operazioni precedenti l’acquisto di un credito di imposta del valore nominale di mezzo milione, ceduto dalla società edile che lo aveva frudolentemente originato. Un’operazione sospetta in quanto definita senza l’apparente pagamento di corrispettivi da parte dell’impresario giuliano, come parte cessionaria. Secondo quanto ricostruito dalla Gdf, l’obiettivo del sistema di frode era ottenere velocemente la liquidazione dei crediti d’imposta artificiosamente prodotti e reimpiegare altrettanto velocemente il denaro ricavato nel circuito economico legale, per realizzare ulteriori profitti. (ANSA).