(ANSA) – ROMA, 17 APR – Gli esponenti di oltre 80 organizzazioni della società civile italiana si sono ritrovati oggi nella sede di Libera a Roma per rilanciare la mobilitazione in difesa della legge 185 del 1990 che disciplina il commercio e l’export di armi italiane. "Questa legge, che aveva posto l’Italia all’avanguardia nel panorama europeo, è oggetto – spiegano i promotori – di una radicale proposta di revisione avanzata dal governo che mira a eliminare i principali presidi di trasparenza e di controllo parlamentare sulla produzione e sull’export di armi italiane verso il resto del mondo. Le modifiche sono già state approvate dal Senato e sono ora all’esame della Camera" . "Non esiste pace senza disarmo. Alla cattiva politica, quella che vuole togliere una serie di pilastri fondamentali di trasparenza, si può rispondere assumendoci più responsabilità – ha detto don Luigi Ciotti -. Nel mondo oggi ci sono 59 guerre; c’è una follia distruttiva. Bisogna ribadire con forza che il diritto alla sicurezza che tutti reclamano deve essere soprattutto sicurezza dei diritti, intesa come libertà, dignità e la vita delle persone. Non dimentichiamo che il mercato delle armi è il più soggetto a fenomeni di corruzione e che dove ci sono le guerre, le mafie fanno affari mentre il traffico delle droghe e delle armi vanno sempre a braccetto". Padre Alex Zanotelli ha ribadito: "Siamo prigionieri del complesso industriale militare" citando i dati relativi alle spese militari in continua crescita rispetto negli ultimi anni e che, di conseguenza, hanno fatto notevolmente aumentare anche il commercio internazionale di armi (+86% per l’Italia negli ultimi cinque anni). Francesco Vignarca di Rete italiana pace e disarmo ha ricordato che la legge 185 sia nata 34 anni fa da una forte mobilitazione delle reti della società civile che oggi si stanno riattivando per difenderla e come le modifiche proposte alla legge non porteranno maggiore sicurezza. Francesca Rispoli di Libera ha infine sottolineato che un primo passo per difendere la legge è firmare la petizione disposibile sul sito https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-d i-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90/ (ANSA).