(ANSA) – ROVIGO, 14 APR – Da tempo non sono più "i mezzi più veloci di comunicazione" per l’uomo, ma il loro volo ‘teleguidato’ dall’istinto, dai luoghi più remoti fino al nido di casa, affascina ancora i romantici e gli allevatori: i piccioni viaggiatori esistono ancora, anche se hanno perso il loro scopo utilitaristico; gratificano semplicemente gli appassionati del volo nelle sue varie espressioni. Una tradizione, i colombi da competizione, che in Italia resiste a fatica, appoggiandosi sempre più sugli allevatori dell’est Europa, soprattutto romeni e moldavi, che nelle pianure del Veneto e dell’Emila Romagna si sfidano in gare quasi ‘carbonare’. La prima gara della stagione si è svolta oggi tra Cattolica (Rimini) e le città del Veneto in cui i piccioni hanno base. Sono stati 2.800 i volatili liberati alle 7.30 dalla zona artigianale di Cattolica. Un trasportatore, incaricato dall’associazione colombofila, li aveva caricati sabato: il primo ritiro a Vicenza alle 18, poi a Padova, quindi Treviso e infine Porto Viro (Rovigo), sul delta polesano. Il viaggio lungo la ‘Romea’, qualche ora di risposo nel camion, e all’orario concordato le ceste sono state aperte. Una passione, l’allevamento di piccioni da competizione, che fatica ad essere tramandata alle nuove generazioni. Oltre che nell’est europeo, questa attività è invece molto viva ancora in Oriente, in particolare in Cina. Sulle gare dei piccioni in questi Paesi si scommettono cifre considerevoli. I colombi – è noto – hanno un senso dell’orientamento estremamente sviluppato; liberati anche a centinaia di chilometri di distanza trovano la via di casa stimolati dal fatto che potranno rivedere il compagno, o la compagna. Sono uccelli monogami, le coppie sono fedeli. Dai luoghi sconosciuti di liberazione sbatteranno forte le ali per tornare al nido. Alla gara hanno partecipato una sessantina di allevatori veneti. La distanza è breve, anche per i colombi c’è il mezzo fondo e il fondo. Alcuni volatili sanno tornare nel Nordest anche partendo dal Salento. Ogni allevatore, in media, ingabbia una quarantina di corridori; ogni piccione ha un anellino elettronico alla zampetta. Una volta arrivato passa su una piattaforma che memorizza il tempo. Le distanze coperte sono diverse per ciascun colombo-atleta, ma divise per il tempo registrato danno la velocità media di ciascuno. Ed è confrontando le velocità che vengono stilate le classifiche. (ANSA).