(ANSA) – TRIESTE, 11 APR – Criticità nell’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitali certificate e della Piattaforma Contratti pubblici nazionale (PCP) in seguito all’entrata in vigore il 1 gennaio scorso della digitalizzazione degli appalti pubblici, sono state segnalate dalla Conferenza delle Regioni in una lettera inviata il 4 Aprile scorso al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e al Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia. In essa la Conferenza delle Regioni segnala "ritardi nell’avvio delle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture" con "l’utilizzo dei sistemi di centralizzazione della committenza". Ritardi che si verificano "in una fase cruciale sia per l’ applicazione ed attuazione della rinnovata disciplina del Codice dei contratti pubblici, che per il raggiungimento degli obiettivi Pnrr". Le stazioni appaltanti del territorio "evidenziano un sostanziale peggioramento nei tempi e nelle modalità di svolgimento di qualsiasi tipo di procedura". Nel caso degli affidamenti diretti si moltiplica il tempo mediamente necessario. Le difficoltà sono, tra l’altro, nell’accesso alle piattaforme di e-procurement solo tramite SPID del RUP o del responsabile di fase nonché le difficoltà nel far dialogare la piattaforma contratti pubblici (Pcp) con le piattaforme certificate delle stazioni appaltanti e centrali di committenza. Nonostante gli sforzi dell’Autorità e pur considerando la "complessità della questione", per Fedriga "un cambiamento così radicale del sistema di approvvigionamento pubblico, forse, avrebbe richiesto più tempo per l’attivazione del processo digitale, accompagnandolo anche con una efficace attività formativa" del personale. Regioni e Province autonome, comunque, sono "disponibili a tutti gli approfondimenti necessari" e chiedono "di voler rafforzare la collaborazione istituzionale anche attraverso la programmazione di specifici incontri tecnici". (ANSA).