(ANSA) – TEMPIO PAUSANIA, 09 APR – Si sono presentati in via Amba Alagi nella zona dell’ex Artiglieria e hanno fatto un sopralluogo per verificare lo stato in cui si trovano conservati i reperti delle navi, alcune romane altre risalenti al periodo medioevale, scoperte a Olbia tra il 1999 e il 2001 durante i lavori per la costruzione del tunnel sul lungomare. Sono partiti gli accertamenti disposti dalla procura di Tempio Pausiana e affidati ai carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Cagliari, per capire come mai questi preziosi reperti archeologici siano stati lasciati incustoditi. Tutto nasce da un’inchiesta giornalistica del quotidiano La Nuova Sardegna che ha denunciato lo stato di abbandono dei resti delle navi: da gennaio è cessato l’appalto con la cooperativa che si occupava della loro custodia e della manutenzione. Ora i reperti lasciati alle intemperie rischiano di deteriorarsi completamente e di andare perduti. Solo una parte di quanto riemerso dagli scavi ha trovato posto all’interno del museo cittadino nell’isola Peddone, dove è possibile vedere gli scafi di tre imbarcazioni, conservati in una stanza dalla temperatura protetta per evitare che l’aria ne acceleri il processo di decomposizione. Il sindaco Settimo Nizzi ha già provveduto a ripulire l’area mettendo in sicurezza il perimetro dove gli specialisti dei carabinieri hanno cominciato il loro lavoro di verifica. Al momento il fasciolo della procura è aperto senza ipotesi di reato e senza alcun indagato. Si tratta in questa fase di accertare lo stato dei preziosi reperti archeologici, abbandonati da anni in pessime condizioni, e individuare i soggetti responsabili che avrebbero dovuto occuparsi della loro custodia. Inizialmente i resti delle navi erano stati sistemati in uno dei capannoni dell’ex Artigilieria concessi dalla Soprintendenza, ma da 3-4 anni le casse si trovano all’aperto, in mezzo alle erbacce e senza nessuno che se ne occupi. (ANSA).