(ANSA) – ROMA, 09 APR – Si è aperta una nuova settimana di mobilitazione negli atenei italiani in vista, domani, mercoledì 10 aprile, della scadenza del bando Maeci (ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) per l’accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele che gli studenti chiedono agli atenei di non sottoscrivere. Sono sul piede di guerra già da settimane e oggi martedì 9 alle ore 15 hanno previsto un presidio davanti alla Farnesina e uno sciopero universitario che punta a coinvolgere professori, ricercatori e personale di almeno una ventina di atenei. Allo sciopero di oggi aderisce anche il sindacato Usb: la protesta partirà dalle ore 12:00 a fine turno per il personale tecnico amministrativo, bibliotecario e per il personale docente delle Università, mentre sarà per l’intera giornata per il personale delle Università di Roma. Sempre oggi è prevista una seduta straordinaria del Senato accademico all’Università di Bari proprio per discutere del contestato bando Maeci. Ieri la Federico II di Napoli si è svegliata con il rettorato occupato per dire "basta agli accordi con Israele", come già accaduto a Roma e a Bologna soltanto poche settimane fa. All’Università di Firenze sono oltre 200 tra professori, assegnisti, dottorandi e tecnici-amministrativi ad aver sottoscritto un appello per chiedere ai propri rappresentanti di non aderire al bando. Invitano anche i propri colleghi a "opporsi all’approvazione di eventuali progetti redatti in risposta al bando Maeci nei propri dipartimenti". Richiesta condivisa anche dall’ateneo pisano, in un documento firmato da 25 persone, tra dottorandi e assegnisti di ricerca del dipartimento di Scienze politiche. Oggi a mezzogiorno in piazza dei cavalieri a Pisa, davanti alla sede della Normale, si svolgerà un presidio promosso da Usb Università e Cnr e Cambiare rotta. (ANSA).