(ANSA) – MILANO, 09 APR – Una prima relazione "positiva", data la collaborazione della società, e la prospettiva di revoca della misura di prevenzione nel giro di qualche mese, dopo la pausa estiva. E’ il quadro tracciato dagli amministratori giudiziari, nominati dal Tribunale di Milano a metà gennaio col compito di bonificare i rapporti con i fornitori della Alviero Martini spa, azienda di moda specializzata in borse ed accessori e finita in amministrazione giudiziaria quasi tre mesi fa. Gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e del pm Paolo Storari avevano stabilito che la spa, nel 2003 ceduta dallo stilista piemontese a Final di Luisa Angelini, avrebbe massimizzato i profitti appaltando, senza controlli, la produzione di intere linee, in particolare di pelletteria, a società terze che non sarebbero state in grado di soddisfare le richieste. A loro volta, tali società, nonostante l’espresso divieto messo nero su bianco nel contratto, avrebbero subappaltato le commesse a laboratori-dormitorio gestiti da cinesi con "sfruttamento del lavoro". Schema simile che ha portato il 5 aprile in amministrazione giudiziaria la Giorgio Armani Operations. Nell’udienza di oggi alla Sezione misure di prevenzione (giudici Roia-Rispoli-Cucciniello) gli amministratori giudiziari Marco Mistò e Ilaria Ramoni hanno evidenziato la collaborazione in questi mesi da parte della società, attraverso organi direttivi e avvocati. Società che sta predisponendo il modello 231, ossia quello sulla responsabilità amministrativa degli enti, e una "due diligence" per il controllo sulla filiera produttiva. Mentre è in fase di risoluzione il contratto con una delle società fornitrici, la Crocolux srl. La prossima udienza è fissata per il 22 maggio e gli amministratori giudiziari hanno già presentato ai giudici un cronoprogramma e una "previsione prognostica positiva" di revoca della misura di prevenzione. Mentre gli accertamenti del pm Storari potrebbero portare a nuove misure su altri colossi della moda, c’è la prospettiva concreta della convocazione di un tavolo, come suggerito dal presidente Fabio Roia, sul settore moda da parte della Prefettura. (ANSA).