(ANSA) – MILANO, 08 APR – Il 13 maggio davanti alla Corte d’assise di Bergamo i difensori di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, potranno vedere i reperti del procedimento. La fissazione dell’udienza viene dopo la decisione della Cassazione di giudicare inammissibile l’istanza con la quale la difesa chiedeva di poter sottoporre ad accertamenti i reperti dell’indagine e non solo visionarli. Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Caporini chiedevano di effettuare loro analisi, tra l’altro, sui leggings e gli slip della ginnasta tredicenne di Brembate Sopra sui quali venne isolato il Dna inizialmente identificato come ‘Ignoto 1’ e poi ricondotto proprio a Bossetti. Tra il materiale sono presenti anche i campioni di questo Dna, la cosiddetta ‘prova regina’ che è sempre stata al centro della battaglia processuale. Yara venne rapita all’uscita dalla palestra di Brembate Sopra il 26 novembre 2010, vicino a casa, e fu trovata morta in un campo di Chignolo d’Isola ad alcuni chilometri di distanza il 26 febbraio del 2011. Bossetti fu arrestato il 16 giugno del 2014 e condannato in via definitiva all’ergastolo il 12 ottobre del 2018. (ANSA).